Se una bottiglia di buon vino potesse parlare, che cosa ci racconterebbe?
Non della lunga attesa al fresco di una cantina, non del lento fermento del mosto nella botte.
Ci parlerebbe di vendemmia.
Ci descriverebbe un umido giorno di fine estate, il vecchio paio di guanti che ne ha colto i grappoli maturi, dando inizio con sapiente maestria al viaggio di trasformazione del vino.
E anche se alcuni ci confidano di aver sentito veramente le bottiglie parlare 🙂 a me ancora non è capitato.
In ogni caso, ho anche io qualcosa da raccontare!
Vorrei condividere con te quello che so sulla vendemmia, se ti incuriosisce continua a leggere.
Un antico rituale...
Oggi noi chiamiamo vendemmia quello che i latini intendevano con le due parole vīnum «vino» e demĕre «levare».
Ma la storia che il vino ci narra è molto antica, forse persino antecedente alla civiltà egizia.
Sin dagli esordi il rituale della raccolta è stato una fusione perfetta di tradizione, sapere scientifico, celebrazione della natura e cooperazione sociale.
...diventato attuale.
Sapevi che, attualmente in Italia, l’inizio della vendemmia viene regolamentato da precise normative?
Il primo periodo utile è tra Agosto e Settembre ma, in base al tipo di uva, al grado di maturazione desiderato, a seconda del tipo di vino che si intende produrre la raccolta può essere effettuata nei mesi successivi e fino a Dicembre.
Fanno parte del processo di vendemmia anche le due successive fasi di preparazione del mosto: la pigiatura e la torchiatura.
Si tratta di applicare due diverse pressioni: la prima, più blanda, ai grappoli interi per separare e cominciare ad estrarne il succo (un tempo lo si faceva utilizzando solo i propri piedi, oggi esistono appositi macchinari) mentre la seconda, più forte grazie all’utilizzo di un pesante torchio, estrae quanto più liquido possibile dai singoli acini d’uva.
Anche se oggi molte fasi produttive vengono automatizzate, la magia della vinificazione colpisce esattamente come una volta.
Testimoni anche i nostri nonni, un tempo intere famiglie o piccoli villaggi erano chiamati a vendemmiare!
La partecipazione era garantita, così come i festeggiamenti a lavoro terminato.
Ti sarebbe piaciuto partecipare?
Servivano molto impegno e risorse per ottenere un prodotto di grande valore, di cui poi tutta la comunità avrebbe beneficiato.
Trovo molto bello il potere che ha il vino (ed il buon cibo) di unire le persone, proprio come un picnic potrebbe fare.
Creare uno scambio di energia positiva fra gli individui, e fra gli individui ed il loro territorio.
Per questo tengo a proporvi esperienze che possano realizzare questa piccola magia.
In questa sezione potrai trovare delle esperienze picnic chic molto consigliate nel periodo della vendemmia, in un contesto vinicolo ma che non includono attività correlate.
Se invece ameresti vivere in prima persona l’emozione di una vendemmia, con attività picnic chic dedicate da condividere con grandi e piccini, che vanno dalla raccolta a mano dei grappoli alla degustazione dei vini prodotti, fino alla visita guidata nelle cantine – in cui viene spiegata la storia e la tecnica della vendemmia – visita ora questa sezione.
Sarà bello saperti protagonista per un giorno di questa lunga tradizione, lasciarti sperimentare il valore dell’incontro fra il lavoro dell’uomo e la sua terra, vederti condividere con i tuoi cari l’antica e simbolica festa della vendemmia.