IL SAPORE DELLA VENDEMMIA IN ITALIA – TRA GUSTO E TRADIZIONE

di Fabiola Cantaluppi.

Alla scoperta delle usanze vitivinicole del Bel Paese, calice dopo calice

Nota per le sue bellezze artistiche, paesaggistiche ma soprattutto per la sua tradizione culinaria secolare, l’Italia è uno dei Paesi maggior produttori di vino d’Europa, se non di tutto il mondo, seguita dalla Francia.

E quale periodo è più adatto a scoprire le sue tradizioni vitivinicole, se non settembre? Mese per eccellenza della vendemmia e del sapore del mosto ancora fresco.

SETTEMBRE, VINO E VENDEMMIA

A settembre, in Italia, da nord a sud sino alle isole, si parla di uva, vino e vendemmia. Con questo mese, arriva il momento di raccogliere i frutti del duro lavoro e iniziare il delicato percorso di trasformazione che porta il vino sulle nostre tavole e nei nostri bicchieri.

Rosso, bianco, rosé … o ancora fruttato, con bollicine o secco. La vendemmia regala profumi e gusti per tutti i palati, anche dei meno intenditori … ma di sicuro buon gustai.

Perché si chiama vendemmia?

Il termine vendemmia deriva da un composto di parole latine: vinum = vino e demĕre = raccogliere. Letteralmente l’unione dei due termini significa “raccogliere il vino”, il gesto che viene fatto una volta che l’uva giunge alla giusta maturazione.

Quali sono le regioni italiane che producono più vino?

Nella classifica per regioni italiane, il Veneto si conferma l’apri-fila nella produzione vinicola con quasi 11 milioni di ettolitri. Sul podio seguono poi Toscana, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna, a cui si accodano Sicilia e Lombardia. In realtà, chi più chi meno, la totalità delle regioni italiane si aggiudica la nomea di produttrici di vino, in quantità differenti ma con gusto e qualità degne di nota.

Grandi o piccoli produttori, settembre è il mese giusto per visitare i vigneti del nostro paese, partecipare alla raccolta dell’uva e alla selezione dei grappoli per vedere le prime fasi della lavorazione del vino.

Se la vendemmia in Italia è sempre stata un rito familiare, sinonimo di celebrazione della fine del raccolto, oggi lo spirito è rimasto e viene vissuto come momento conviviale, una vera e propria festa fatta di racconti, brindisi, mangiate tra amici … e picnic in vigna.

LA TRADIZIONE DELLA VENDEMMIA

Ecco che settembre si rivela il periodo più importante dell’intera produzione di vino, perché in 15-20 giorni si decide il presente e il futuro di un vino che dovrà stupire e dissetare fino all’anno dopo.

Tendenzialmente la vendemmia si effettua durante precisi periodi dell’anno a seconda delle regioni: tra agosto e settembre, tra settembre e ottobre e tra ottobre e novembre. La vendemmia inizia nel momento in cui le uve hanno raggiunto il grado di maturazione desiderato, pronte per essere raccolte e poi pigiate e lasciate riposare con cura.

Tutto inizia la mattina presto, prima che il caldo inizi a farsi sentire. I grappoli, ben asciutti vengono sistemati in grandi ceste, facendo attenzione che i chicchi non si rovinino, per poi essere trasportati nel minor tempo possibile nei locali in cui verrà avviata la vinificazione.

Se un tempo il lavoro della vendemmia era solo manuale, oggi in quasi tutte le regioni d’Italia, dove le condizioni di pendenza e dimensioni del vigneto lo permettono, si utilizzano macchinari appositi semoventi oppure trainati da trattori.

E tra filari, sudore, mani sporche e tanta allegria, la vendemmia diventa un “rito nel rito”. Un qualcosa che vive a sé: un mondo a parte che unisce con uno spirito diverso tutti i lavoratori, amici o parenti. Per godere di un mese intenso e ricco di soddisfazioni e momenti da ricordare.

Vendemmia è stare fino a mezzanotte in cantina a pigiare. Vendemmia è mangiare sotto un albero in una vigna, o sul trattore. Vendemmia è uomo e natura ”.

O come cita la famosa canzone di Abano e Romina “Che cos’è la felicità?” “ Un bicchiere di vino con un panino”. Tutto si ricollega a Settembre, che assieme ai buoni propositi, ci propone anche dei buon calici di vino.

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LA CASAIA – ECCELLENZE VINICOLE BIO DELL’OLTREPO’ PAVESE

di Fabiola Cantaluppi.

Dall’amore per la terra e la vigna nell’ormai lontano 1960, sulle colline lombarde nacque La Casaia. Un tempo una piccola costruzione in muratura adibita al ricovero degli attrezzi, per godere di una pausa dalle fatiche del lavoro, oggi ampliata a casale rustico e sede della tradizione viti-vinicola familiare e BIO dell’Oltrepò Pavese.

Un lavoro che, tra filari e cantine, si rifà ai sani principi che “i custodi della tradizione” hanno tramandato di padre in figlio come valore, nel rispetto dell’ambiente e dei suoi cicli produttivi. Un grande vigneto a 500 metri dal casale, un caveau con botti nel sottoterra da dove inizia la visita e la produzione dei vini, sino all’imbottigliamento e alla vendita in loco. Prodotti locali e atmosfera di altri tempi, accolgono i visitatori in un luogo dove il tempo sembra essersi cristallizzato.

LA SINTESI DI UN BICCHIERE DI VINO

Una collina incantata con vista su infinite distese di filari, un’accogliente terrazza dove Roberto e Vittorio ci aspettano a sorseggiare del buon vino. Ogni calice emana e racchiude la sintesi di un’attenta metodologia di coltivazione e produzione che continua da generazioni.

“Noi facciamo il vino con calma perché solo così diventa speciale”.

Ecco il segreto della qualità dei loro vini, che da 4 tipologie iniziali, tutti di origine e provenienza 100% biologica, si è poi sviluppata una vasta gamma di prodotti, realizzati attraverso i metodi classico e Martinotti.

“La parte più bella è bere il vino seduto con gli amici, perché dietro ad ogni bicchiere c’è una storia da raccontare”.

Ed è proprio da qui che è iniziata la storia. Un sogno nel cassetto che piano piano è maturato, come il vino nelle botti. Un marchio nato da una famiglia e poi da un’amicizia. Una linea alternativa di vino, che dal locale passa alla realtà estera ed agli eventi aperti al pubblico, dove si evidenziano le eccellenze BIO prodotte nel rispetto della natura e della salute. Parole semplici e ingredienti genuini per un prodotto puro e di qualità.

LA COLLABORAZIONE CON PICNIC CHIC E GLI EVENTI IN VIGNA

Il lavoro con gli anni è cambiato ed anche la concezione del vino, che una volta era inteso come puro alimento, mentre oggi è un momento di convivialità e relax da vivere in compagnia.

Per sfruttare l’enorme potenziale della tenuta e far assaporare la qualità dei vini al pubblico, ecco che nasce la collaborazione con Picnic chic. Degustazioni panoramiche al tramonto, apericena in collina e visite alle cantine, sono solo alcune delle esperienze proposte. Partendo dalla cantina si snodano inoltre numerosi sentieri immersi nel verde, con aperitivo km zero al rientro, per poter godere a 360° di bellezze e sapori del territorio delle colline lombarde!

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