FRILUFTSLIV – VIVERE ALL’ARIA APERTA PER ESSERE FELICI

by Antonietta Acampora

 

Una parola che all’apparenza potrebbe sembrare molto complessa, soprattutto alla lettura, friluftsliv  significa letteralmente “vita all’aria aperta” nella lingua norvegese. Paese per eccellenza nordico, conosciuto per i magnifici paesaggi innevati e le basse temperature, l’amore dei norvegesi per la vita all’aperto si concentra in questa parolina dal grande significato.

Un concetto ed una filosofia di vita che dovremmo forse prendere in prestito, o fare un po’ nostro: quello di un approccio esistenziale inclusivo, che lega la felicità dell’uomo ai fili connettivi della natura.

Questa ideologia viene applicata dai paesi nordici durante l’arco di tutto l’anno, permettendo di sfruttare la natura e le sue bellezze anche con le temperature più rigide, ma che riservano grandi spettacoli.

 

 

LA MIA FILOSOFIA DI VITA, COME IL FRILUFTSLIV

 

La mia filosofia di vita, da sempre a contatto con la natura, è molto simile a quella nordica. Ho sempre cercato, sin da piccola, di sfruttare ogni momento per vivere a contatto con l’ambiente e coglierne ogni sua bellezza. Dal sole caldo d’estate, al colore delle foglie in autunno e dei fiori in primavera, sino al riflesso della neve in inverno. Ogni stagione ci riserva le sue meraviglie e sarebbe sprecato non viverle a pieno.

Anche durante le giornate invernali al mare, io preferisco mangiare in riva, seduta con il viso rivolto al sole e il luccichio delle onde. O ancora correre in riva al fiume, anche con la pioggia, che rende tutto più magico, e anche un po’ meno faticoso. Per non parlare della montagna in inverno, che regala emozioni uniche, che solo chi si avventura un po’ più in là della sua porta può scoprire e ricordare.

 

 

LA CELEBRAZIONE DELLA VITA ALL’ARIA APERTA E LA CONNESSIONE CON LA NATURA

 

Friluftsliv è infatti la celebrazione della vita all’aria aperta, indipendentemente dalle previsioni del tempo. È l’invito a stare di più all’aria libera, evitando quando possibile i luoghi chiusi e affollati. Offre un’alternativa, piena di ispirazioni, allo stare rinchiusi in casa. Non è un’attività, ma proprio uno stile di vita. È connessione con l’ambiente circostante e armonia con la natura, è regolare il nostro ritmo a quello della natura per il nostro benessere fisico e mentale.

Dalle corse nei prati, alle gite in bicicletta, ai campeggi nella natura, sino ai bagni nei ruscelli e all’ammirare le stelle di notte in spiaggia, con una coperta ed un cannocchiale alla mano. Non importa se piove o fa freddo, o magari troppo caldo, secondo gli esperti trascorrere del tempo all’aria aperta ci rende estremamente felici e sereni.

Bastano solo poche ore a settimana per essere felici nella natura, e allora, cosa aspetti a provarci anche tu?

 

 

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48h da sogno sulla Costa dei Trabocchi: una cartolina dai sapori antichi

by Antonietta Acampora

 

Ad inizio ottobre, per interrompere la frenesia della quotidianità e godere delle ultime giornate di caldo sole, assieme ad Elisa, amica e picnicker sfegatata come me, abbiamo deciso di prenderci un paio di giorni per esplorare la meravigliosa Costa dei Trabocchi in Abruzzo e respirare l’aria genuina del mare e della campagna.

Il nostro soggiorno è stato all’insegna di un bike tour sulla Costa, con meta finale la visita all’azienda Marchioli Wines, in provincia di Chieti.

Partite da Bergamo con volo low cost ed atterrate a Pescara, abbiamo noleggiato una macchina e recuperato le biciclette, che sarebbero state il nostro mezzo di trasporto per i nostri due giorni di avventura. La calda accoglienza del posto e della gente locale, ci ha subito dato il benvenuto e fatto sentire a casa.

 

 

LA PEDALATA IN RIVA AL MARE

 

Armate di grinta e spirito d’avventura, outfit sportivo e zainetto in spalla, siamo montate in sella alle nostre bike e, pedalata dopo pedalata, ci siamo trovate immerse in un ambiente fiabesco. Non sono sicura che le parole possano davvero far trasparire la bellezza del posto e l’atmosfera in cui ci trovavamo. Una strada a curve, che si perde all’orizzonte sul filo del mare. Da un lato il verde del campo ed i borghi medievali, dall’altro questi piccoli pontili a picco sul mare, una volta sede dei pescatori, ora adibiti a tipici ristorantini locali. Il luccichio delle onde, i gabbiani ed il profumo della salsedine tutto intorno a noi.

 

 

“Protendono verso il mare, lo sorvegliano, come guardiani silenziosi della costa adriatico” così vengono definiti i trabocchi, quelle palafitte autoctone disseminate lungo il litorale. Questi conservano la memoria e la storia delle famiglie dei pescatori più poveri della zona, che utilizzavano le casette per l’attività della pesca. Ora convertiti dai proprietari in ristoranti, offrono ai passanti ristoro con piatti tipici della cucina abruzzese ed una vista mozzafiato sul mare.

 

UNA PAUSA PRANZO RIGENERANTE

 

La pausa pranzo ci ha riservato una momento altrettanto speciale: un tavolo vista mare per due, sotto al caldo sole di ottobre, mangiando sarde fresche e sorseggiando del buon vino. Entrambe amanti dell’aria aperta e della vista, abbiamo deciso di sederci con il viso rivolto verso il mare, per godere dello spettacolo e del luccichio delle onde.

 

                             

 

MARCHIOLI WINES

 

Partite da Ortona sino a Torino di Sangro, siamo finalmente arrivate alle vigne di Marchioli Wines, luogo perfetto per una degustazione di prodotti km 0 in totale relax e tranquillità.

Gianluca, il titolare, ci ha accolte con un insieme di assaggi letteralmente da “leccarsi i baffi” e ci ha fatto accomodare su balette di fasci realizzati con gli scarti delle vigne, all’ombra di una veranda. Una vespa d’epoca accanto a noi, immerse nel verde delle vigne, faceva da contorno alla nostra esperienza culinaria, riportandoci un po’ alle epoche passate.

 

 

“Posto che vai, tradizione che trovi” ed è proprio quello che mi piace scoprire durante i viaggi fuori porta. Anche stavolta abbiamo potuto godere di piatti tipici, preparati appositamente per noi, dalla madre e moglie di Gianluca: sul tagliere il fiadone, la frittata rustica con verdure, la ventricina abruzzese ed il salame nostrano. Olio e vini di produzione locale, quelli che Gianluca tratta e cura in prima persona. Taralluccio di Castelborghino, Cerasuolo e Montepulciano d’Abruzzo sono alcuni dei vini assaggiati ed assaporati. Da una parte le vigne, dall’altra gli uliveti, e noi, immerse in quella cartolina dai sapori antichi.

 

 

Nel tardo pomeriggio, dopo aver goduto del cibo locale e del buon vino, Gianluca ci ha introdotto all’esperienza della vendemmia, con una piccola raccolta d’uva, pigiatura e spiegazione delle varie fasi del processo.

 

 

A fine giornata, con la promessa di rivederci presto, lo abbiamo salutato e siamo partite per la via del ritorno, così felici da non sentire la stanchezza della giornata.

 

UN RICORDO INDELEBILE

 

L’esperienza dei trabocchi è stata così emozionante da essere un ricordo indelebile. Una vista da togliere il fiato abbinata alla genuinità delle persone e dei prodotti. La vera tradizione che si nasconde dietro alle cose più piccole. Una pista lungomare di 44 km andata e ritorno contornata da colori e profumi degni di un dipinto.

L’esperienza che vorrei portarmi dentro e portare avanti nel futuro, per proporla, promuoverla e far sì che tutti la possano vivere, è proprio il fatto di percorrere la costa in bici, sino ad arrivare, dopo il percorso mozzafiato, a godersi una rilassante degustazione. Un insieme di esperienze diverse, tutte in una sola giornata, da colmare vista e gusto.

Dobbiamo sempre ricordarci che ogni Azienda ha un immenso potenziale interno, quasi da non rendersene nemmeno conto. È proprio per questo motivo che da anni porto avanti l’iniziativa del visitare queste realtà, scoprendo i punti di forza di ognuna di loro, per condividerli poi con chi, curioso come me, vuole godere delle esperienze più disparate e farne tesoro.

Due giorni e 44 km in bici dopo, siamo tornate a casa ricaricate di energia e vitalità. Le gambe stanche, ma gli occhi pieni di colori ed i profumi nel cuore.

 

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AZIENDA AGRICOLA PECIS – dove il vino è una questione di famiglia

di Fabiola Cantaluppi.

Al contrario di quanto si possa pensare, i processi e le lavorazioni dell’uva, dalla raccolta fino all’imbottigliamento, non si riducono ai semplici mesi iniziali e finali, quelli da tutti conosciuti. Anche i mesi invernali infatti, che potremmo definire “di mezzo”, sono necessari ed indispensabili per la buona riuscita di una bottiglia di vino e del suo successo. In ogni stagione la natura ha da offrirci sapori e profumi diversi, ed anche il vino, così come il cibo, subisce un lungo percorso di lavorazione che porterà al suo imbottigliamento in primavera.

La raccolta dell’uva

Il vino è una questione di famiglia

Una bellissima storia, che racchiude tradizione familiare e vinicola, è quella di Angelo Pecis e della sua azienda agricola a San Paolo d’Argon, nella bergamasca. Una storica e rinomata azienda vinicola, nota per i prodotti di qualità e per le numerose esperienze aperte al pubblico.

Nata ufficialmente nel 1982, ma avviata ufficiosamente dal padre con un piccolo vigneto casalingo nel 1974, l’Azienda Agricola Pecis gode del privilegio della conduzione familiare. Composta da Angelo in persona, il figlio Lorenzo e la moglie Marialaura, che aiuta l’attività e gli aspetti gastronomici. La proprietà è composta da ben 7 ettari di vigneti e campi, coltivati privatamente.

Il signor Angelo Pecis

La produzione

La produzione spazia tra spumanti realizzati con metodo classico, vini fermi e passiti sia dolci che secchi, con una particolare attenzione ai vitigni autoctoni. Florida anche la produzione di Moscato, Giallo e di Scanzo, quest’ultimo conosciuto come eccellenza di enologia bergamasca. L’insieme dei vini vengono imbottigliati per un totale di 14 etichette, in aggiunta a 2 nuove produzioni  in elaborazione per la prossima annata.

I prodotti finiti e le botti

Da qualche anno, oltre al discorso della viticultura, a merito del figlio Lorenzo, l’azienda ha anche dato il via alla coltivazione di mele, dalle quali deriva la recente produzione di sidro.

Una delle particolarità dell’Azienda è l’attenzione al ciclo produttivo, dal seme iniziale sino alla commercializzazione del prodotto. Un lungo percorso di vinificazione all’insegna della cura e della dedizione.

Fatiche che vengono ripagate dalla qualità dei prodotti finiti e dalla soddisfazione del cliente

La collaborazione con Picnic Chic

Negli ultimi mesi del 2019, ecco che inizia la collaborazione con Picnic Chic, per far conoscere la realtà vinicola e dare la possibilità di poterla toccare con mano dall’esterno.

Abbiamo pensato fosse un ottimo incentivo quello di fare attività collaterali alla viticultura, che portassero a conoscere e promuovere il nostro piccolo mondo ai visitatori esterni

I pacchetti di esperienze proposte offrono una preventiva visita guidata al vigneto e cantina e contemporaneamente una degustazione di 3 vini di produzione propria. Angelo propone le visite e le conduce in prima persona, affiancato dalla moglie per le preparazioni delle degustazioni, al fine di coinvolgere il pubblico ad un’esperienza di enoturismo multisensoriale completa.

Picnic in vigna
I bambini “al lavoro”

All’interno delle esperienze, è stata introdotta anche la vendemmia per bambini, un momento speciale per coinvolgere i più piccoli nel mondo dell’uva e del vino. Si organizzano così giornate di raccolta, pigiatura e attività di animazione per famiglie e bambini.

Da due anni è stata aggiunta anche la formula picnic, che nel mese di settembre ha registrato più di 400 adesioni al progetto. Dal 2020 si è poi voluto caratterizzare queste attività con l’aspetto della vinificazione: le uve raccolte dai bambini diventano infatti vino, che viene poi consegnato con etichette personalizzate a ciascuno di loro.

Un legame speciale unisce poi Angelo ed il suo lavoro al Centro autismo di Gorlago in Val cavallina. Vendite specializzate e donazioni vengono fatte a favore della costruzione del nuovo centro accoglienza.

Il mese di ottobre e i progetti a venire

Il mese di ottobre, legato alle attività di vinificazione, occupa le giornate dell’azienda nell’operazione di trasformazione dell’uva in mosto e da mosto in vino, procedendo poi per le fasi successive. Attività principali del mese sono i travasi, che durano sino alle prime settimane di novembre, o ancora la pigiatura e le più raffinate tecniche dell’appassimento.

Si pensa ora alle preparazioni dei vini speciali, dedicati al periodo natalizio alle porte. Ma tante altre novità arriveranno presto alla cantina, che è sempre pronta ad accogliere gli ospiti, intenditori ed amatori, a braccia aperte e con un bel calice di vino km 0.

                                                                                  

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VISITA AL FRANTOIO “COLLI DEL POETA” TRA LE COLLINE DI ARQUA’ PETRARCA

by Antonietta Acampora

 

A fine settembre ho deciso di andare a far visita ad Alice, una delle proprietarie e socie del noto Frantoio Colli del Poeta in provincia di Padova, per un’esperienza immersiva nel mondo delle olive e della loro lavorazione.

In un piccolo angolo del Veneto, nel bel mezzo delle colline che circondano il borgo medievale di Arquà Petrarca, si trova questo piccolo mondo di tradizioni, che ha tanto da dare e raccontare a chi si addentra da straniero. Immersi in un’atmosfera da fiaba, passando per le verdeggianti colline, ecco che si arriva al frantoio, dove Alice mi aspettava col suo travolgente entusiasmo.

 

La produzione e lavorazione delle olive

 

Ettari sconfinati di ulivi mi hanno accolto e avvolto in un pomeriggio indimenticabile. Con Alice ho avuto la possibilità di entrare nel pieno della produzione e lavorazione della materia prima. Dalle olive si ricavano infatti non solo il comune e più conosciuto olio extra vergine di oliva, bensì prodotti di bellezza, creme e liquori di vario genere. Tre linee di prodotti in grado di soddisfare esigenze, preferenze e gusti di tutti i consumatori.

La distesa di ulivi
Il laboratorio di produzione e lavorazione

5.640 ulivi suddivisi in 3 tipologie: dagli alberi secolari, a quelli di età intermedia fino agli alberi più giovani, da cui si ricavano 6 tipologie di olio dal più al meno pregiato e saporito. Differenti gusti, profumi e nouances che avvolgono e travolgono il palato.

 

3 tipologie di olio extra vergine di oliva “Colli del poeta” 100% italiano

 

L’apertura delle porte al pubblico

 

Alice ci racconta la storia del Frantoio, nato nell’ormai lontano 2003, che deve il nome al poeta Francesco Pertrarca, il quale trascorse nel Borgo di Arquà gli ultimi intensi anni di vita. A quasi 20 anni dalla fondazione del frantoio, Alice e soci decidono di ampliare l’attività e di permettere ai visitatori di conoscere questo mondo, aprendo le porte al pubblico e permettendo loro di fare esperienze sensoriali. Dalla passione continua per la propria terra ed il proprio lavoro, nascono quindi le proposte di picnic e le collaborazioni che offrono la possibilità di conoscere l’azienda, il territorio circostante e la realtà contadina ricca di bellissime tradizioni locali.

 

Il picnic negli uliveti

 

La Merenda veneta e il brodo di giuggiole

 

Una delle tradizioni che maggiormente mi ha colpito e conquistato è la “Merenda veneta”, che forse di merenda ha poco, ma è esattamente quello che piace a me! Sul piatto di un tagliere viene servito un bicchiere di vino rosso, una selezione di formaggi ed un pezzo di pane con olio. Ingredienti genuini a km 0 da gustare con un paesaggio mozzafiato, per non arrivare a sera con il “buco nello stomaco” e perché no, per soddisfare qualche voglia.

Il tagliere della Merenda veneta

 

Un altro prodotto e tradizione regionale che ho conosciuto da piccola e poi riscoperto in età adulta, è quella delle giuggiole. Un frutto forse dimenticato o poco rinomato, la giuggiola, presenta l’aspetto di un dattero ancora acerbo di colore marroncino e dal dolce sapore. Molto conosciute nel Veneto, ora si trovano persino al mercato, dove vengono vendute al pezzo o al chilo. La loro vendita si presenta quasi esclusivamente in ambito di produzione locale, che rappresenta il motivo principale della loro rarità, non essendoci coltivazioni intensive.  Dalle giuggiole si ricavano poi conserve e liquori, da cui deriva il famoso “brodo di giuggiole”. Negli ultimi anni, dove l’aperitivo ha un grande posto all’interno della via mondana, le giuggiole sono state utilizzate per crearne un caposaldo, il rinomato Spritz, che vede quindi una sua variante con aggiunta del piccolo frutto.

 

La giuggiola

 

Prodotti locali e degustazioni hanno caratterizzato la mia visita al Frantoio, da cui porto a casa il ricordo di una bellissima realtà familiare che mantiene il contatto con la terra e con i prodotti a km 0. Il tutto avvolto nell’atmosfera e luce di settembre che, riflessa tra i filari di ulivi, ha reso l’esperienza ancor più magica.

 

 

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